Portierato

Nonostante esista da molto tempo, il portiere – figura professionale a tutti gli effetti – è una figura presente in numerose realtà cittadine, e rappresenta ancora oggi una valida soluzione lavorativa in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo.

Il portiere è un mestiere che pur non richiedendo il possesso di particolari titoli o requisiti, prevede lo svolgimento di un numero alquanto elevato di mansioni da svolgere e il contatto con svariati soggetti: pertanto è un lavoro che va affrontato con grande dedizione e pazienza.

Innanzitutto l’attività di portierato si distingue da quella di vigilanza privata soprattutto per alcuni aspetti riguardanti il tipo di servizio erogato. Infatti, mentre a quest’ultima figura professionale fa riferimento esclusivamente la generica sorveglianza dell’edificio affidato, il portiere svolge anche altre mansioni che gli competono per legge, tra le quali si annoverano le attività di reception e quelle di pulizia e custodia della stabile (intesa come manutenzione della sua integrità). Egli è inoltre spesso incaricato di controllare periodicamente il corretto funzionamento del riscaldamento e dell’ascensore, di occuparsi della riscossione del pagamento delle quote condominiali, così come di sorvegliare l’utilizzo dei servizi comuni e di eseguire le direttive che gli vengono impartite di volta in volta dall’amministratore, del quale è stretto collaboratore per il compimento di particolari mansioni o interventi. Il rapporto di lavoro con il portiere presenta diversi aspetti particolari, primo tra tutti quello di vedere quale datore di lavoro l’anomala figura del condominio, un insieme di proprietari rappresentati dall’amministratore.

Da qualche anno, con l’entrata in vigore di nuovi profili normativi, il contratto collettivo nazionale dei portieri, ha introdotto molti suggerimenti provenienti oltre che dalla parte in causa anche dalla legislazione europea: si pensi agli orari di lavoro, alle ferie e loro irrinunciabilità, ai riposi, al monte ore di permessi retribuiti. Il tetto massimo delle ore settimanale da svolgere è stabilito in quarantotto ore (comprese le ore straordinarie richieste per particolari condizioni), anche quando il portiere usufruisce dell’alloggio di proprietà condominiale. Dal punto di vista contrattuale, quindi, oltre ad avere la possibilità di abitare all’interno di un appartamento fornito dal condominio, il portiere potrà beneficiare di tutti i diritti forniti a un qualsiasi lavoratore dipendente.

Stabilita la fascia di apertura e chiusura dei portoni d’accesso (7.00-20.00), per sopperire a necessità urgenti al di fuori di quegli orari, oggi è previsto l’istituto della reperibilità da espletare per un massimo di dodici ore settimanali. Restano chiaramente esclusi da questo conteggio il periodo feriale, le ore del riposo, i giorni festivi.

Nonostante non sia necessario alcun particolare titolo di studio per eseguire l’attività di portierato, per aumentare le proprie possibilità di assunzione è consigliato conseguire almeno un diploma di scuola superiore e frequentare un corso di formazione specifico che consentirà di ottenere una preparazione adeguata per svolgere questa professione. Altrettanto importanti risultano essere le capacità di tipo relazionale: cortesia, disponibilità, affidabilità, discrezione, pazienza e attenzione saranno infatti qualità particolarmente apprezzate dai condomini che dagli amministratori.

Ci sono società, come noi di Magica s.r.l., che operano nel settore: tali realtà imprenditoriali erogano servizi di portierato e di custodia finalizzati alla tutela di una proprietà, diffuse soprattutto nel corso degli ultimi anni grazie alla soppressione dell’autorizzazione di polizia precedentemente necessaria per svolgere qualsiasi attività in questo ambito lavorativo.

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